APPELLO DEI LIBERALSOCIALISTI AGLI EREDI DI UNA GRANDE SCUOLA POLITICA
Dall’on.
avv. Paolo Piccione, amico dei Socialisti Riformisti Siciliani e presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana nell’undicesima legislatura, abbiamo ricevuto un appello dato alle stampe in questi giorni, contenente un’ineccepibile disamina sullo “stato di salute” della Sinistra liberale storicamente attestata nella nostra
isola, che noi pienamente condividiamo. Esprimendo riconoscenza al compagno Piccione, esponente di punta del glorioso PSI in provincia di Messina, siamo lieti di
diffondere in questo nostro comunicato stampa il contenuto del manifesto da lui stilato.
I Liberalsocialisti hanno rappresentato, in questo scorcio di vita politica siciliana, una novità di rilievo, in una generale situazione di silenzio democratico.
I caratteri liberali del riformismo socialista hanno contribuito a ridurre ancora i già erosi margini di egemonia dell’ex PCI sulla Sinistra siciliana, riportando al centro il dibattito politico. Ciò ha dimostrato che il “socialismo diffuso” non vive come allusione al passato ma come una realtà di gruppi attivi nella società meridionale con un ruolo provocatoriamente dinamico, che guarda al futuro prima che al suo indimenticato passato.
Non intendiamo fare i conti con l’ingiustizia che ha colpito il socialismo democratico, ma confrontarci
con i problemi della transizione che appaiono e sono irrisolti, anche perché la conduzione della crisi politica generale non è stata limpida.
L’emergenza comunque, dovrà finire e con essa tutti quei simboli che hanno riempito il vuoto creato dalla crisi.
Noi stessi siamo figli del “trapasso” e dobbiamo guadagnare prestigio, lontani da Roma, magari raccolti in una piccola stanza, per una grande riflessione politica e comunque non disponibili a spendere il prestigio acquisito, alla lotteria del potere. La stessa grande facilità con la quale nella realtà siciliana i socialisti si riuniscono con una esortazione schiettamente politica, dimostra che non solo gli eventi drammatici non ci hanno distrutto, ma soprattutto che eravamo una grande Comunità Politica piena di risorse morali e passione.
Anche a Messina il nostro è un cantiere aperto nel quale lavoriamo e riflettiamo sulla politica senza un ordine del giorno prefissato.
Certo coloro che vogliono sapere prima che cosa gli tocca, non si entusiasmano alla nostra ricerca che parte dal preambolo del rispetto per la storia antica del socialismo che si è radicato, nel corso di cento anni, nelle municipalità dalle quali hanno avuto origine le lotte politiche per giungere al suffragio universale.
Riteniamo nostro dovere chiamare a lavorare in questa officina tanti messinesi che hanno approvato i programmi del riformismo socialista in tutta la provincia e i militanti socialisti nei partiti geneologicamente affini ed ovunque collocati, nel corso di questa lunga transitoria parentesi.
Vogliamo essere educatori di noi stessi, reimparare insieme ad appassionarci alle scelte della politica, dismettendo vanità, gelosie, rivalità e localismi “l’inessenziale e il grottesco”, reindossando tutti insieme “i bei panni dell’ironia, dell’intelligenza, della lungimiranza politica, cercando di coltivare e far fruttare una bella storia, invece di comprometterla” definitivamente.
Tutto questo senza condizionamenti di tempo e di luogo, ma unicamente guidati dal disegno di ridare alla Sicilia una bella scuola attiva di classi dirigenti, fuori dall’accademia astratta, ma determinati a riconciliare la politica con i nostri concittadini e a ridare vivacità e vigore alle nostre mortificate istituzioni
locali.
I LIBERALSOCIALISTI DI MESSINA E PROVINCIA
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